Vittima di un sequestro di persona impresso tra i capitoli piรน sinistri e terribili delle cronache italiane, Barbara Piattelli รจ la figlia dello stilista Bruno Piattelli rimasta prigioniera per quasi un anno in Aspromonte.
La drammatica storia di Barbara Piattelli si condensa nell’orrore vissuto per 343 giorni nelle mani della ‘ndrangheta, rapita in una notte di gennaio del 1980 e protagonista del docufilm Rai intitolato 343 giorni all’inferno. Un rapimento che sfregiรฒ in modo indelebile la sua vita di 27enne, quella della sua famiglia e le cronache, una tragedia consumata nel cuore crudo d’Aspromonte. Nessuna condanna per i sequestratori della figlia di Bruno Piattelli, identitร mai messe a fuoco nel tessuto delle indagini su uno dei piรน lunghi sequestri a scopo di estorsione ai danni di una donna.
Chi รจ Barbara Piattelli?
Barbara Piattelli รจ la figlia dello stilista Bruno Piattelli, nome noto nella moda maschile, rapita nel 1980 e protagonista di una delle pagine piรน drammatiche nelle cronache dei sequestri di persona che hanno scosso profondamente l’Italia tra gli anni ’70 e ’80. Dal 10 gennaio 1980, sequestra all’etร di 27 anni, rimase prigioniera per 343 giorni. Seguirono una estenuante trattativa e indagini sfociate in un vicolo cieco. Nessuno dei responsabili ha mai pagato per l’orrore inflittole.
Barbara Piattelli, la storia del rapimento
Roma, 10 gennaio 1980. Barbara Piattelli e sua madre stanno tornando a casa in auto, prima che lei, figlia del famoso stilista Bruno Piattelli, esca con il fidanzato Ariel Arbib (poi diventato suo marito) per andare a teatro in occasione di uno spettacolo di Carlo Verdone. Ma in garage ci sono almeno due banditi ad attenderla.
Barbara Piattelli ha 27 anni e non sa che quelle ombre, nascoste nella cornice del luogo per lei piรน sicuro e familiare, si materializzeranno nelle forme di spietati sequestratori. ร l’alba di un limbo che la porterร a precipitare in un inferno di paura, silenzi e solitudine lungo 343 giorni. I rapitori la tirano fuori dalla macchina per costringerla in un’altra, la madre sotto la fredda minaccia di una pistola. Barbara Piattelli ha solo 27 anni e non sa ancora che il suo si tradurrร in un sequestro di persona tra i piรน lunghi di cui sia stata vittima una donna.
“Questa vicenda mi ha rubato un anno di vita che nessuno mi restituisce“, racconta oggi, riporta Ansa, decenni dopo il rapimento. I suoi aguzzini non sono stati mai identificati. Quel che ne rimane รจ soltanto la registrazione di una anonima voce maschile, quella di “Saturno“, che detta le drammatiche condizioni per il rilascio. A rispondere, nell’alveo di una crudele trattativa, il padre di Barbara, lo stilista Bruno Piattelli.
Per mesi, densi di angoscia e interrogativi, resterร prigioniera. 343 giorni tra le mani di criminali legati alla ‘ndrangheta, diranno le cronache, fino al 18 dicembre 1980 quando, dopo giorni di cammino tra i boschi, tornerร libera. Alle spalle l’abisso di una grotta, le catene che le avrebbero quasi fatto perdere le gambe e due inverni, trascorsi tra le maglie del piรน oscuro e spietato volto della criminalitร .